DATA & ORA

sabato 25 dicembre 2010

BEAUTY DISH.....HomeMade !!!

Post realizzato da http://www.freedreamer.it/ 



Il beauty dish è un sistema di illuminazione che offre la direzionalità del fascio luminoso unito alla praticità della soft-box, che permette un’illuminazione diffusa con ombre morbide. Il sistema è composto da una parabola riflettente sulla quale viene fatta rimbalzare la luce della fonte luminosa. In commercio se ne trovano di varie dimensioni, materiali e caratteristiche come ad esempio questo di Profoto; piccolo particolare, il costo esorbitante di queste soluzioni.

Beh, prima di cominciare a costruirlo, vi mostro un video giusto per farvi venire l’acquolina in bocca:

Dopo il salto, vi spiego come crearne uno..



Materiale di cui avrete bisogno:

- n.1 vaso da fiori ampio, simile ad una insalatiera (il mio ha un diametro di 35cm) (costo 4.50 €)


- n.2 bombolette spray di colore nero e bianco (5.60 € entrambe)

- n.1 confezione di plastica da 50 CD (per intenderci, quella con il piolo al centro della base, su cui impilare i dischi) (0 €… fiùù)

- n. 1 specchio convesso di diametro 10-12 cm (4.50 €)

- n. 1 scatola di derivazione da incasso (di quelle usate dagli elettricisti) (0.90 €)

- n. 1 staffa a L di alluminio (0 € di recupero)

- n. 1 vite con dado (0 € di recupero)

- n. 1 flash + ricevitore senza fili (ma questo compratelo che si fa prima :D )

Ora cominciamo.

Innanzitutto sappiate che volere è volare e, nonostante possa sembrarvi difficile, ce l’ho fatta io che non sono proprio un drago del bricolage… Detto questo, i passaggi sono un po’ ma dovrete essere precisi.

1) Procuratevi un vaso di plastica a forma di insalatiera di almeno 35-40 cm, questo perché un vaso troppo piccolo darebbe una luce molto concentrata e annullerebbe l’effetto positivo di questo accessorio. Si trovano tranquillamente nei grossi vivai e supermercati. Tagliate nella base un rettangolo della dimensione della scatola di derivazione da incasso che servirà come punto di entrata del flash. La scatoletta va tagliata anch’essa delle dimensioni del flash che volete usare, attenzione quindi!

Consiglio #1: una volta che avete tagliato ed inserito la scatoletta, la colla non è sufficiente per assicurare la massima tenuta, meglio aggiungere quattro viti autofilettanti agli angoli!

2) Una volta tagliata la base del vaso, tagliata la scatoletta ed inserita nell’apertura rettangolare, converrà applicare 4 segmenti di plastica ai lati della scatoletta, poiché le linguette che la compongono tenderanno a rompersi appena messe sotto sforzo; incollando dei rinforzi di questo tipo, si annullerà il problema.

3) Ora bisogna dipingere il tutto: per l’esterno vi consiglio una vernice nera opaca che dà un effetto molto professionale ed evita i segni delle dita. Stendete a piccole passate la vernice spray su tutta la scodella, facendo attenzione a non soffermarvi troppo sulla stessa parte per evitare che il colore coli e rovini il vostro lavoro; con più passate otterrete un ottimo risultato. Per la superficie interna è importante utilizzare una vernice lucida bianca, altrimenti l’effetto riflettente sarà molto limitato. Durante la stesura di questa vernice mascherate la superficie esterna e chiudete con delle gomitoli di carta l’apertura rettangolare, in modo tale da non macchiare il nero. Con il bianco cercate di fare più passaggi per essere certi di non lasciare zone con una copertura non uniforme della vernice. Lasciate asciugare perfettamente.

Consiglio #2: se utilizzate un vaso di plastica lucida, dovrete o carteggiare tutta la superficie per renderla ruvida, oppure utilizzare una vernice base apposita, altrimenti il colore non terrà. In ogni caso, se avete dubbi chiedete al colorificio, vi sapranno dare la vernice giusta per la plastica e i consigli specifici!

N.B. : consiglio 626 – occhio alla verniciatura, usate guanti, mascherina, occhiali e fatelo all’aperto, non è molto sana come operazione!

3) Bravi. Ora è il momento di montare la struttura di sostegno del riflettore, essenziale per distribuire uniformemente la luce su tutto il disco.

Sagomate la forma della scatoletta porta flash al centro della base del cilindro porta cd; fissatela all’interno del disco con la colla o 4 piccole viti, in modo tale che possiate continuare a sfruttare il sistema di avvitamento del cilindro trasparente. Attenzione, questa parte è importante! Fissatela poi anche in questo caso con colla o con viti.

4) Successivamente prepariamo il cilindro trasparente: prendete lo specchio convesso deflettore e incollatelo con opportuni piccoli spessori sul fondo del cilindro porta CD.

Consiglio #3: se non trovate questo tipo di articolo, potrete comunque utilizzare con discreto risultato anche una CD argentato (evitate colori strani) incollato nella stessa posizione. Per capire meglio il suo montaggio, ecco un micro video esplicativo:

Come si vede, sulla superficie posteriore si può notare la staffa fissata al disco tramite una vite con dato e galletto. Anteriormente, la buca rettangolare e il porta-cd con all’interno lo specchio deflettore convesso.

5) Staffa di alluminio a L che servirà per montare il beauty dish ed il flash su uno stativo. Dovrete praticare tre fori: uno sarà quello che terrà in posizione il disco, uno servirà per fissare allo stativo tutto il sistema e il terzo, più esterno, sarà il blocco del flash.

E questo è il risultato finito:

1. Risultato finito – da davanti si nota solo il bianco della superficie riflettente.

2. Distribuzione della luce.

3. Fascio di luce. Da questa inquadratura si può notare il montaggio finale sullo stativo.


martedì 7 dicembre 2010

POLAROID.....Alla Galleria Doozo di Roma

POLAROID 

Yasumasa Morimura, "Autoritratto, Michael Jackson", 1995-1996, color Polaroid, cm 13x10. Pezzo unico firmato dall'artista

Alla Galleria Doozo di Roma opere di Warhol, Schifano, Morimura, Mollino, Araki

La mostra “Polaroid” presso la Galleria Doozo di Roma (dall’11 novembre 2010 al 26 febbraio 2011) celebra la vittoria di un progetto considerato impossibile: il ritorno in commercio dei film pack della fotocamera che ha rivoluzionato il modo di fotografare e il concetto stesso di fotografia, che ha ispirato generazioni di artisti creando unʼestetica nuova
e irripetibile.

“Polaroid” esalta la complicità che si instaura tra chi guarda e chi è guardato

In mostra alla Galleria Doozo opere che attraversano cinque decadi della storia della fotografia.
Le Polaroid di Andy Warhol (1928-1987), capolavori che rappresentano un corpus eccezionale e relativamente sconosciuto della sua carriera artistica, quelle di Mario Schifano (1934-1998), attimi di furore creativo ed energia dionisiaca. Le opere di Carlo Mollino (1905-1973) rendono accessibili spazi privati e momenti di privacy, mentre quelle di Yasumasa Morimura (n. 1951) sono contaminazioni iconografiche tra lʼOriente e lʼOccidente contemporanei, ibridi della massificazione globale. Infine, le Polaroid di Nobuyoshi Araki (n. 1940), tra i fotografi giapponesi più acclamati, il ribelle che ha scandalizzato un intero sistema con la sua estetica erotica e sofisticata. Polaroid esalta lʼimmediata soddisfazione intellettuale e fisica che offre questa icona degli anni ʼ60, quella complicità che si instaura tra chi guarda e chi è guardato.

Mario Schifano, "Senza Titolo", anni 80-90, color Polaroid dipinta dall'artista, cm 10,8x8,8. Pezzo unico

Edwin Land e la costituzione della Polaroid Collection

La storia della Polaroid è legata a Edwin Land (1909-1991) inventore e imprenditore conosciuto per aver brevettato i filtri polarizzanti, fondatore nel 1937 della Polaroid Corporation. Negli anni ʼ40 immette nel mercato la prima fotocamera monocromatica a sviluppo immediato e trentʼanni dopo quella a colori. Nel 1976 vince la causa contro la Kodak accusata di avergli copiato ben dieci brevetti. Grazie al suo Polaroid Artist Support Program, progetto che prevedeva la fornitura agli artisti di fotocamere e materiali in cambio delle opere realizzate, riesce a costituire in anni di attività la Polaroid Collection con opere di: Andy Warhol, Lucas Samaras, Walker Evans, Robert Rauschenberg, David Hockney, Dorothea Lange, Chuck Close, e molti altri maestri.

L’avvento dell’era digitale e la fine di un’epoca. Anzi no

Questa estate, per ripagare i creditori, la collezione è stata messa allʼasta nonostante le proteste dal mondo della cultura. Nonostante lʼamara vicenda, il grande successo dellʼasta rivendica il valore assunto nel tempo dalla Polaroid.
Il 1982 è lʼanno della rivelazione di una catastrofe imminente.

Andy Warhol, "Mapplerthorpe", 1970, color Polaroid, cm 10,8x8,8. Pezzo unico
Giulio Forti, direttore della rivista “Fotografia Reflex”, racconta che, davanti al primo sistema in commercio per la fotografia digitale della Sony, Land comprende che la stagione elettronica sta portando con sé la fine del sogno. Per la Polaroid Corporation inizia il declino economico. Il Petters Group Worldwide acquista lʼazienda, sfrutta il marchio per vendere fotocamere digitali e chiude la fabbrica delle fotocamere e delle pellicole.
Ma, nel 2008, quando tutto sembra perduto e in piena sbornia digitale, un gruppo di sognatori e alcuni dipendenti della storica azienda, si dedica a “The Impossible Project” rilevando in Olanda l'ultimo stabilimento per la produzione di film a sviluppo immediato. Molti gli amatori e i sostenitori che gioiscono oggi del buon esito del progetto.
Come ricorda Giulio Forti Land dichiarava che, nonostante lʼimmagine digitale sia in grado di arrivare lontano, la qualità della fotografia chimica non è stata ancora superata. La mostra Polaroid alla Galleria Doozo è un omaggio a “The Impossible Project” e al sogno di Edwin Land.

    Scheda Tecnica

  • POLAROID. Andy Warhol Mario Schifano Yasumasa Morimura Carlo Mollino Nobuyoshi Araki
    dall’11 novembre 2010 al 26 febbraio 2011
    Inaugurazione: giovedì 11 novembre, ore 19
  • Galleria Doozo
    Roma, via Palermo 51/53
  • Orario di apertura:
    mar-sab, ore 11-22
  • Info:
    Galleria Doozo
    Tel. (+39) 06 4815655
    info@doozo.it

    Ufficio stampa:
    Cristina Nisticò (+39 3391527127)
    cristina.nstc@gmail.com

domenica 5 dicembre 2010

Polaroid, una novità al CES 2011


pubblicato: domenica 05 dicembre 2010 da Derfy

Quella che vedere in copertina è un’immagine schiarita di un teaser pubblicato da Polaroid dal titolo “Grey Revealed”.
Il 6 gennaio, in occasione del CES 2011Polaroid mostrerà quel che ora ci fa solo intravedere. Un nuovo modello in grado di scattare e stampare direttamente? Magari in 3D grazie alle nuove tecnologie?
Vedremo se questo prodotto riuscirà a far rivivere i vesti fasti a questa azienda.